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Ribelli in fuga ... verso la Città del libro!

Tommaso Percivale, "Ribelli in fuga",2012, Einaudi ragazzi.

Sabato, 14 dicembre 2013 - Città del libro (Campi S.na) Dialogo tra M. T. Capone e lo scrittore per la presentazione del libro

"Pruneto è un piccolissimo paese, festoso e colorato, incastonato sugli Appennini. Un paesino che vive nella sua pace e dove esiste un gruppo di ragazzi scout ben assortito. A guidarli “il vecchio Gufo”, il parroco del paese don Averno, un giovane uomo brizzolato che, agli occhi dei ragazzi, «sembrava conoscere i segreti del mondo intero. Un padre che non giudicava mai, un amico con cui non si litigavamai, un capo di cui non aver paura mai». Su queste basi, Tommaso Percivale  costruisce il suo romanzo Ribelli in fuga , un romanzo appassionante che intreccia la finzione con una storia vera" (da www.ilgiornalino.org).

 "Questo romanzo, ambientato tra il 1926 e il 1927, racconta la storia di un gruppo di ragazzini di un piccolo paese sugli Appennini che, sotto la guida del parroco, vivono l’esperienza dello scoutismo, condividendone gli ideali di coraggio, onore e lealtà, vivendo avventure tra i boschi, sulle loro montagne. Finché il fascismo arriva più forte anche in quell’angolo di mondo, imponendo le proprie regole, cancellando il ruolo del sindaco e del consiglio comunale per sostuirli con podestà, portando l’arma di convinzione della violenza, impedendo ai ragazzi di continuare a essere un gruppo scout e intruppandoli nell’opera nazionale balilla con i suoi raduni obbligatori del sabato.

Nel gruppo sono ben delineati i caratteri dei ragazzi e le caratteristiche degli adulti che li circondano così come del momento storico: ci sono le invidie, le simpatie, chi è portato naturalmente a essere leader, chi segue; ci sono le persone che seguono gli avvenimenti senza chiedersi nulla e chi diffida; chi prende la tessera per convenienza, chi rimane scostato, guardando con diffidenza i cambiamenti che stanno avvenenndo anche nel piccolo paese: le scritte inneggianti e i motti fascisti che compaiono sul muro, il parroco che viene obbligato a diventare cappellano ufficiale dei balilla e poi inviato dal vescovo in altra sede quando la sua azione diventa di intralcio al partito; le insegnanti che fanno scelte diverse come i genitori dei ragazzi.

Il romanzo rappresenta sicuramente un mondo originale di affrontare questo periodo storico che è lasciato a margine solitamente nella narrativa dedicata ai ragazzi per privilegiare invece il periodo delle Seconda Guerra Mondiale, le storie di deportazione e di resistenza. Mostra come il fascismo si potesse insinuare in una piccola comunità stravolgendone i legami e portando con forza e con violenza le proprie leggi e le proprie assurdità e di come si potesse reagire (con sgomento, con la testa bassa, con coraggio, con ribellione), delineando figure di ribelli che – nell’epilogo datato 1943 – fanno intravedere echi di Resistenza".

"La vicenda è ispirata al gruppo scout delle Aquile Randagie , che operarono durante la guerra per aiutare ebrei, renitenti alla leva, disertori e ricercati a fuggire in Svizzera e la cui vicenda è stata raccontata dal regista Fausto Toncelli nel documentario “Il grande gioco”. "

(da http://biblioragazziletture.wordpress.com/2013/05/01/ribelli-in-fuga/)

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